Diamo a Buccinasco un’amministrazione finalmente efficiente e trasparente, capace di ascoltare.

Archivio per novembre, 2012

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PARROCCHIALE? NO PERCHE’

[di Giambattisa Maiorano]

Nella vicenda della materna “don Stefano Bianchi” si inserisce spesso una domanda insistente. Perché mai, osservano in parecchi, un sindaco che conosciamo come convinto credente e praticante, non vuole  l’aggettivo parrocchiale associato alla materna di via Siena?

Comprendo la fatica degli interlocutori e ritengo legittima la loro curiosità. Una spiegazione è quindi   doverosa non per convincere qualcuno. Ciascuno è infatti libero di pensarla come vuole e merita rispetto, ma è giusto farlo perché siano chiare le motivazioni che traggono origine da fatti realmente accaduti dai quali chiunque può trarre le dovute conclusioni.

 La questione risale all’anno 2006 quando, da assessore, mi fu affidato il compito di rivisitare ed aggiornare la convenzione con la materna “parrocchiale”.

Partendo proprio da quell’impegnativo aggettivo ho dedotto il dovere istituzionale di interloquire direttamente con l’ufficio legale della Diocesi di Milano. E’ infatti prassi costante per gli enti ecclesiastici, tutto lasciava presumere che la materna rientrasse in questa classificazione, che le convenzioni con gli enti pubblici siano seguite ed autorizzate dagli uffici della curia.

La convenzione era sostanzialmente definita, quando sorprendentemente l’interlocutrice dell’ufficio legale, tuttora in servizio in altra mansione, mi comunica telefonicamente l’impedimento a procedere. Perché? Semplicemente perché alcuni membri del C.d.A della materna e lo stesso parroco dell’epoca, presentandosi di persona in piazza Fontana, hanno contestato l’intromissione della curia in ciò che ritenevano, giusto o sbagliato, un rapporto tra la cooperativa di gestione ed il Comune. Conseguenza ovvia: la materna si ritrova ad essere ente autonomo sottratto all’autorizzazione ecclesiastica superiore, depennata dall’annuario diocesano con la perdita della qualificazione giuridica di “parrocchiale”. La stessa, per altro, si iscrive in data 6 settembre 2006 all’Albo Regionale delle Cooperative Sociali.

Questi i fatti. L’uso dell’aggettivo “parrocchiale”, da quel momento, è quantomeno inappropriato. E’ certamente affidabile e tranquillizzante, ma non basta essere ospiti degli stessi locali per esserne abilitati. Ciò non significa che l’operazione non sia in sé legittima e che la scelta avrebbe dovuto portare a modifiche sostanziali di un modello e di una proposta educativa  che si erano rivelati positivi ed apprezzati e che ancora oggi lo sono. Una continuità lodevole da intestare al’iniziativa del gruppo ecclesiale di Comunione e Liberazione.

La decisione è indiscutibilmente incontestabile e rientra nella logica del privato sociale che, in funzione sussidiaria, esplica l’azione derivante dallo scopo statutario nell’ambito del sistema pubblico come riconosciuto dalla riforma del ministro Luigi Berlinguer del 1990/91.

Da credente un po’ tormentato, mi sono semmai posto altre domande circa il ruolo della parrocchia. Credo infatti che la parrocchia non possa che essere vista come l’identificazione dell’insieme di quanti la vivono e la frequentano al di là e al di sopra dei singoli carismi come ci ricorda S. Paolo. Nessuno può essere tanto improvvido da immedesimarsi talmente nell’istituzione da utilizzarla in esclusiva. Non sarebbe più Chiesa, ma l’ambito di un’esperienza ecclesiale, magari interessante e di peso come lo è a Buccinasco , che rischia, suo malgrado, di confondere la parte con il tutto.  Là dove questo succede, non è difficile si creino conflitti. E francamente, non se ne sente alcun bisogno.

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UN GESTO DI CIVILTÀ IL RICONOSCIMENTO DELLE UNIONI DI FATTO

Il Consiglio comunale ieri sera ha approvato il Regolamento per l’istituzione del Registro municipale delle Unioni Civili. Una decisione arrivata dopo un percorso partecipato e trasparente che ha consentito la costituzione di una maggioranza trasversale. Il welfare comunale d’ora in poi comprenderà anche le unioni di fatto.

Buccinasco (28 novembre 2012) – Con 13 voti a favore e 3 contrari ieri sera il Consiglio comunale ha approvato il regolamento per l’istituzione del Registro delle Unioni Civili. La maggioranza dei consiglieri infatti ha accolto con favore la proposta presentata nel mese di settembre dalla Coalizione civica. Proposta che ha visto nei mesi scorsi la Commissione Statuto impegnata in un confronto aperto e partecipato per arrivare al regolamento approvato ieri sera da una maggioranza trasversale agli schieramenti.

Grazie al Registro e al riconoscimento delle coppie di fatto, si garantirà uguaglianza e parità di diritti alle coppie di fatto per l’accesso ai servizi del Comune. Il regolamento inoltre riflette la volontà dell’Amministrazione comunale di dare un segnale affinché lo Stato legiferi in materia.

Durante la discussione è emersa chiaramente la necessità di non invadere la competenza legislativa dello Stato. È infatti compito dello Stato approvare una disciplina organica nazionale per regolare questo tipo di convivenze. Il governo, d’altra parte, è stato più volte sollecitato sia dalla Corte costituzionale sia dalla Corte di Cassazione. Sulla questione ne fece un’utile e provocatoria riflessione anche il cardinale Carlo Maria Martini, in particolare nel volume “Credere e conoscere” (“Se alcune persone, di sesso diverso oppure dello stesso sesso, ambiscono a firmare un patto per dare una certa stabilità alla loro coppia perché vogliamo assolutamente che non lo sia?”).

“Avrei preferito un pronunciamento unanime – ha affermato il sindaco Giambattista Maiorano – anche perché la questione è trasversale agli schieramenti: non mi sento ferito nel mio credo e nei miei valori, il Registro consente il giusto riconoscimento ad uno stato di fatto, la possibilità di esercitare diritti al livello del welfare comunale”.

Chi convive in modo stabile e duraturo siano persone dello stesso sesso o di sesso diverso, ha diritto ad avere tutele civili. Lo prevede l’articolo 2 della Costituzione – “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” – e non lo contraddice l’articolo 29 che riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.

È stato detto più volte nel corso della serata: il fine del Registro non è la volontà di rendere le unioni civili un surrogato del matrimonio, né mette in discussione il concetto di famiglia così come sancito dalla Costituzione. Rappresenta invece un gesto di civiltà che riconosce alle unioni di fatto parità di trattamento rispetto alle altre famiglie per quanto riguarda i servizi e le opportunità offerte dal Comune, evitando forme di discriminazione così come sancisce la Carta dei diritti fondamentale dell’Unione Europea. Il welfare comunale d’ora in poi comprenderà anche queste unioni.

Cosa prevede il regolamento

“Il Comune provvede a tutelare le unioni civili, al fine di superare situazioni di discriminazione e favorirne l’integrazione nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio” (art. 2).

Queste le aree tematiche di intervento: casa, sanità e servizi sociali, politiche per giovani, genitori e anziani, sport e tempo libero, formazione, scuola e servizi educativi, diritti e partecipazione, trasporti.

Su richiesta degli interessati, il Comune rilascia un attestato di “unione civile basata su vincolo affettivo”, intesa come reciproca assistenza morale e materiale (art. 3). Possono chiedere di essere iscritte al Registro delle unioni civili due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, residenti e coabitanti da almeno un anno nel Comune di Buccinasco (art. 4). Il cessare della situazione di coabitazione e/o residenza a Buccinasco determina la cancellazione d’ufficio dal Registro.

Ufficio Stampa Comune di Buccinasco

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TUTELA DEI CITTADINI E SICUREZZA STRADALE: NUOVE ZONE 30 E LAVORI IN VIA MULINO BRUCIATO

L’Amministrazione ha avviato interventi ad hoc in via Mulino Bruciato, dove lo scorso inverno è caduto un pioppo che ha rovinato parte della strada. Mentre per i quartieri di Buccinasco Più e Milano Più ha stabilito la limitazione della velocità a 30 km/h.

Buccinasco (27 novembre 2012) – Nei giorni scorsi sono iniziati i lavori per mettere in sicurezza la via Mulino Bruciato: dallo scorso inverno la strada era parzialmente rovinata a causa della caduta di un pioppo. Per questo l’Amministrazione ha deciso un intervento urgente per tutelare l’incolumità dei cittadini.

“La gestione del verde, soprattutto quello urbano, deve essere attenta – dichiara l’assessore all’Ecologia Samuele Venturini – e optare per decisioni basate sia sulla valutazione dello stato di salute delle piante che sui possibili impatti sull’ambiente circostante”.

Per conto del Comune, Ersaf (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste) ha abbattuto i pioppi e le robinie malate, anche perché non intervenire avrebbe comportato un grave pericolo per i cittadini, con il rischio di ulteriori cadute sulla strada.

Per gli altri alberi presenti nel filare si è deciso per interventi di potatura, mentre i lavori meno urgenti, sono rinviati a gennaio.

L’attenzione alla sicurezza dei cittadini è stata sollecitata anche dall’assessore alla Polizia locale e Protezione civile Ottavio Baldassarre. Su sua proposta, infatti, la Giunta ha deciso di limitare la velocità a 30 km orari nei quartieri di Milano Più e Buccinasco Più, così come è già stato fatto per gli altri quartieri residenziali. Nel dettaglio le nuove “zone 30” sono via Guido Rossa, via Walter Tobagi, via Aldo Moro, il parcheggio pubblico di via Lomellina 35 (Milano Più). La minore velocità consentita permetterà una migliore convivenza tra auto, biciclette e pedoni, aumenterà la sicurezza stradale (le statistiche indicano una forte riduzione di incidenti e feriti in queste zone) e porterà ad una diminuzione del consumo di carburante e di emissioni inquinanti, oltre a ridurre la rumorosità del traffico.

Ufficio stampa Comune di Buccinasco

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MATERNA “DON STEFANO BIANCHI”

di Giambattista Maiorano

Mi è stato chiesto con molta cortesia di incontrare, nella mia funzione di Sindaco, sei, massimo sette genitori della materna “don Stefano Bianchi”. Non c’era alcuna ragione per un no. Nulla avrebbe potuto ostacolare una visita preannunciata come uno scambio di opinioni magari vivace, ma pur sempre rispettoso. Appuntamento quindi alle 17,00 di giovedì 15/11 nel mio ufficio.

Il diavolo, si sa, fa le pentole e non i coperchi. Una galeotta missiva in posta elettronica viene recapitata ad un gran numero di genitori invitati ad accorrere al palazzo, quasi fossimo alla presa della Bastiglia, per far sentire forte la propria voce e comunicare delusione e dissenso sulla posizione assunta dall’Amministrazione sul tema. Non c’è scritto, ma il messaggio subliminale lo si intuisce chiaramente: caro Sindaco, così non va, o tutto torna come prima del commissario o altrimenti ci sarà casino, casino in piazza, casini nell’aula consiliare. Insomma, sei avvertito.

Puntuali alle 17.00 in attesa dietro la porta. Uno, tre, cinque, sette, basta? Macchè! 20, 21, 22, alè, viva l’eleganza e la parola data e per due volte confermata telefonicamente! Non una folla, certo, ma non mi sarei sottratto a una richiesta di assemblea. Sarebbe bastato essere seri: avrei esposto quanto già comunicato per iscritto ai membri del consiglio di amministrazione della scuola, unici accreditati interlocutori in questa partita. Non li ho mandati indietro, come pur avrei potuto fare. Ho aperto invece l’aula della giunta e fatti accomodare. Nonostante l’annuncio della missiva, nessun altro membro della Giunta era presente. Dalla comunicazione sembrava infatti che ci sarebbe stata l’intera giunta. Non ha capito l’audace autrice che non basta neppure una novella GioVanna d’Arco, davanti alla quale genuflettere a ordinare: la Giunta la convoca il Sindaco e, salvo assenza o malattia, il vice Sindaco.

Ho ascoltato le ragioni postemi all’attenzione. Ho cercato di illustrare e motivare la proposta dell’Amministrazione chiarendo che tornare a prima del commissario, non era e non è possibile non per il gusto di fare dispetti quanto invece per scenari e condizioni profondamente mutati. I toni a tratti sono stati molto tesi.

Rimproverato più volte di mancanza di linearità e parecchia incoerenza mi permetto di ricordare e ribadire che ruolo storico e funzione pubblica della materna “don Stefano Bianchi” non è in discussione. È stato ampiamente riconosciuto anche da quelle forze della mia coalizione meno propense se non contrarie a rilasciare simili attestati. Lo è per ciò che la scuola ha rappresentato e rappresenta, per il ruolo sussidiario esercitato, per il suo rapporto positivo con il territorio, per l’interazione con le materne statali. Lo è perché un certo ministro dell’Istruzione, Luigi Berliguer, nell’anno 2000 con la sua riforma, lucidamente coniò la definizione di sistema pubblico inserendo, oltre alle statali, le scuole paritarie solitamente frutto di iniziative del privato sociale, ferma restando la classificazione della non obbligatorietà delle materne e l’incapacità di finanziarle.

La crescita urbana di Buccinasco è stata man mano accompagnata dalla realizzazione di ulteriori tre plessi scolastici, inizialmente a carico del Comune poi passati nella competenza dello Stato, tranne che per i costi generali di funzionamento. La presenza di ben quattro plessi ha consentito sempre di soddisfare l’intera domanda e di accogliere anche bambini provenienti da fuori.

Il paese diventava città, le nascite si moltiplicavano, le risorse, per effetto degli oneri di urbanizzazione non erano per nulla scarse. Tutto era possibile all’interno di un contesto di crescita: dal rilascio alla “materna parrocchiale” oggi “Stefano Bianchi” di una convenzione, unica nel suo genere se non in Italia certamente in Lombardia, più che generosa e per di più senza scadenza, al contributo determinante dell’Amministrazione per la realizzazione dell’ampliamento della stessa scuola. Tutte le Amministrazioni che si sono succedute hanno riservato un occhio di riguardo per un ciclo scolastico che, seppure non obbligatorio, considerato nelle condizioni date “indispensabile”.

Con lo sconquasso del debito pubblico, con i tagli e i mancati trasferimenti di risorse dello Stato, con la battaglia sul patto di stabilità, con risorse sempre più decurtate, c’è ora da chiedersi: è ancora possibile lasciare come se nulla fosse e come la politica può e deve rispondere?

E inoltre, cosa dire a chi fa rilevare legittimamente che le tasse le paga fino in fondo e che si aspetta il corrispettivo in servizi chiunque li fornisca?

Il periodo di commissariamento, per sua natura imperiale, ha posto il problema mettendolo sul tavolo: da un lato l’inaccettabilità di una convenzione sostanzialmente eterna, dall’altra l’onerosità del contributo passato dall’Amministrazione Comunale per di più obbligata a conguagliare alla paritaria i ridotti o i mancati contributi elargiti da Stato e Regione.

È noto a tutti il percorso delle ipotesi formulate non senza, a mio avviso, un certo pregiudizio ideologico del commissario. La prima, con la drastica riduzione a 200.000 euro di contributo, avrebbe fatto morire un’esperienza e chiudere immediatamente la scuola. La seconda, poi siglata come intesa transitoria per un anno dalla cooperativa che gestisce la materna, ha ridotto l’importo corrisposto per l’anno 2011/12 da 552.000 a 470.960 euro. L’esito, per nulla scontato, è da ascriversi alla lotta dei genitori. Una parte di merito, per onestà intellettuale, va riconosciuta anche alla pressione esercitata da tutte le forze politiche che non si sono riconosciute nelle scelte della dr.ssa Iacontini.

Per parte mia e del centro sinistra è stato richiamata la necessità di corresponsabilizzare le famiglie nella copertura della differenza d’importo con l’introduzione di meccanismi riferiti alla capacità reddituale delle famiglie. Qualcuno ha subito parlato di penalizzazione, di eliminazione del principio di sussidiarietà, di abbandono dell’altro principio della libertà di scelta educativa frettolosamente dimenticando che l’unico strumento nelle mani dell’Amministrazione è quello di stabilire, sulla base dell’ISEE, le quote di partecipazione delle famiglie alla mensa.

Molto è cambiato e fingere, oltre che improprio, sarebbe imperdonabile.

Per fermarci al solo anno scolastico precedente 2010/11 sul bilancio del Comune il peso pro-capite sostenuto per bambino ha gravato per € 1.682,00 per la materna “don Stefano Bianchi” e di 680,00 per i frequentanti le materne statali. La differenza non è di poco conto. Invocare il proprio dovere fiscale di tartassati fino all’ultimo centesimo è comprensibile e sotto il profilo del principio condivisibile. Bisogna però tener conto di un elemento fondamentale: la differenza tra il principio di fiscalità generale e quello di fiscalità comunale. A parte gli evasori, tutti paghiamo le tasse allo Stato che dovrebbe tramutarli in servizi ai territori. Per quanto attiene le materne, sarà per il loro non essere obbligatorie, questo Stato riesce a soddisfare solo il 40% dell’utenza potenziale così che la copertura della paritaria “don Stefano Bianchi” è in parte massiccia a carico del Comune. Come dire, per i contribuenti di Buccinasco cornuti e mazziati. Se un difetto c’è, non può che essere individuato nell’ordinamento nazionale. Non c’è da giustificare niente e nessuno. Ma ci si chiede qualche volta come mai, nonostante l’avvicendarsi di legislatori alcuni anche molto legati al movimento che ispira gli amministratori della paritaria in questione, non ci si è mai arrivati?

Fin quando la coperta copriva tutto, nulla ostava alla grande generosità. Ma ora che la coperta è corta, per certi versi anche molto corta, ci si può permettere un pagamento a pie’ di lista? Come spiegare ai nostri cittadini che si usa la fiscalità comunale gravando su tutti a prescindere dall’uso del bene servizio.

Sento dire che tutto rientra nella capacità delle scelte politiche del Comune. Verissimo. Ma quando il barile è raschiato fino in fondo con il rischio reale di ridurre quantità e qualità dei servizi sociali erogati alla generalità dei cittadini, la scelta di un’Amministrazione non può che essere quella di muoversi con equità. E l’equità è anche quella di richiamare le famiglie degli utenti ad una corretta condivisione e partecipazione ai costi nella gestione della paritaria come succede in tutta Italia. Buccinasco non batte moneta propria e non è ancora divenuta repubblica autonoma.

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“NATALE È ATTENZIONE AL PROSSIMO”

Entro il 22 dicembre l’Amministrazione comunale offrirà un piccolo aiuto alle famiglie in difficoltà a causa della perdita del lavoro: dal 27 novembre al 7 dicembre è possibile presentare le domande presso la Caritas, la Croce Rossa e l’Acli per ottenere un contributo “una tantum” per trascorrere un Natale più sereno.

Buccinasco (23 novembre 2012) – Un contributo alle famiglie più in difficoltà, un segno della vicinanza dell’Amministrazione comunale e delle associazioni del territorio a chi non ha più un’occupazione e fa fatica a rientrare  nel mondo del lavoro.

La Caritas, con il patrocinio del Comune di Buccinasco e la collaborazione della Croce Rossa Italiana, promuove l’iniziativa “Natale è attenzione al prossimo”, per rispondere, seppur in maniera parziale, alle difficoltà emergenti derivanti dalla crisi economica.

Lo rileva l’undicesimo rapporto sulle povertà presentato nei giorni scorsi dalla Caritas ambrosiana, lo conferma lo stesso osservatorio degli Sportelli Caritas presenti sul nostro territorio: emerge un continuo aumento di famiglie residenti che hanno sempre maggiori problemi economici legati alla perdita di lavoro e all’impossibilità di rientrare nel mondo lavorativo.

Questo progetto affianca l’attività ordinaria di sostegno economico alle famiglie bisognose che già si rivolgono ai Servizi sociali, costituendo uno strumento aggiuntivo efficace in grado di raggiungere situazioni di conclamato bisogno in tempi molto brevi.

Le domande infatti saranno distribuite e raccolte da martedì 27 novembre a venerdì 7 dicembre presso i due Centri Caritas (Parrocchia Maria Madre della Chiesa, via Marzabotto 9, martedì e mercoledì dalle 15 alle 17 presso la segreteria; Parrocchia Sant’Adele, largo don Minzoni 2, martedì e giovedì dalle 17 alle 19, sabato dalle 10.30 alle 12), la sede della Croce Rossa Italiana (via F.lli Rosselli 6, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11) e l’Acli (Via Marzabotto 9, mercoledì e giovedì dalle 10 alle 12.30).

“Abbiamo accolto la proposta della Caritas cittadina, rappresentata dai parroci don Maurizio Braga e don Roberto Soffiantini, di elargire un contributo economico ‘una tantum’ per i nostri cittadini residenti e disoccupati – spiega il sindaco Giambattista Maiorano – mettendo a disposizione quei 15 mila euro che nell’ultima variazione di bilancio avevamo già destinato a chi è in difficoltà per la crisi economica”. E per rispondere ai bisogni crescenti di quei cittadini che perdono il lavoro per l’anno prossimo l’Amministrazione ha già deciso di fare di più: “Nonostante i tagli dello Stato, abbiamo il dovere di aiutare i nostri concittadini più in difficoltà, per cui nel bilancio 2013 stanzieremo la somma di 50 mila euro”.

“La Giunta ha scelto di valorizzare le Politiche Sociali, e tutti quei servizi che hanno il compito di aiutare i cittadini in difficoltà – sottolinea Clara De Clario, assessora ai Servizi alla Persona –   proprio in controtendenza alla attuale riduzione dei contributi sia del fondo nazionale che di quello regionale. Siamo infatti consapevoli che questa crisi avrà degli effetti negativi e aumenteranno le fasce dei più deboli. Per facilitare la distribuzione dei fondi che abbiamo previsto per la crisi, abbiamo lavorato insieme alla Caritas, alla Croce Rossa e alle Acli per costituire un gruppo di studio che ha avuto il compito di definire i criteri e i parametri di idoneità per accedere ai fondi e di individuare componenti della commissione che si occuperà di accogliere e analizzare le domande”.

Per avere diritto al contributo occorre essere residenti e disoccupati: la valutazione delle richieste, inoltre, terrà conto di alcuni criteri a cui verrà attribuito un punteggio (il numero di figli minori conviventi, essere componente unico del nucleo familiare, non godere di ammortizzatori sociali, aver eseguito nel 2012 solo lavori saltuari, avere un ISEE basso, sostenere spese di affitto o mutuo, versare all’ex coniuge e/o ai figli minori non conviventi un assegno di mantenimento, non aver ricevuto nel corso dell’anno contributi significativi – almeno di mille euro – da parte del Comune e/o della Caritas). Le domande poi saranno valutate da una apposita commissione costituita da un rappresentante della Caritas, uno della CRI e un rappresentante del Comune di Buccinasco, che insieme stabiliranno anche l’ammontare del singolo contributo da distribuire alle famiglie aventi diritto sia in base al numero di richieste pervenute sia in base al punteggio ottenuto. Entro il 22 dicembre sarà la Parrocchia Maria Madre della Chiesa a distribuire gli aiuti alle famiglie.

Ufficio stampa Comune di Buccinasco

 

 

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SCUOLA MATERNA “STEFANO BIANCHI”: IL SINDACO, “LA SCELTA DELL’AMMINISTRAZIONE È L’EQUITÀ”

Il Comune ha avviato un percorso per redigere nuova convenzione per la scuola “Don Stefano Bianchi”: con i tagli, i mancati trasferimenti dallo Stato e la battaglia sul patto di stabilità, il contributo comunale deve essere rivisto, tenendo conto sia del ruolo storico e della funzione pubblica dell’asilo di Romano Banco sia del principio di equità per tutte le famiglie di Buccinasco. 

Buccinasco (20 novembre 2012) – Le cifre parlano chiaro e dimostrano il grande valore che la scuola materna “Don Stefano Bianchi” costituisce per Buccinasco e per l’Amministrazione che, nonostante le emergenze sociali cui far fronte, i tagli ai trasferimenti dello Stato (i trasferimenti nel 2015 saranno pari a 0), la battaglia per il patto di stabilità, non rinuncia ad elargire un contributo importante – tra i più alti in Lombardia – per una risorsa storica per il nostro territorio mai messa in discussione. Sono infondate, infatti, le ipotesi della possibile costruzione di un nuovo asilo comunale, che non è previsto né nel piano delle opere pubbliche né nel nuovo Pgt.

Da mesi l’Amministrazione ha avviato un percorso per redigere una nuova convenzione, che non nega il ruolo storico della materna, ma si muove nell’ottica dell’equità, come il sindaco Giambattista Maiorano ha spiegato sia ai componenti del consiglio d’amministrazione della scuola sia ai genitori incontrati la scorsa settimana.

Le cifre appunto: per fermarci al solo anno scolastico 2010/2011 sul bilancio del Comune il peso pro-capite sostenuto per bambino ha gravato per 1.672,72 euro per la materna don Stefano Bianchi e di 683,96 per i frequentanti le materne statali. La differenza non è di poco conto. È noto a tutti il percorso delle ipotesi formulate dal commissario prefettizio. La prima, con la drastica riduzione a 200 mila euro di contributo avrebbe fatto morire un’esperienza e chiudere definitivamente la scuola. La seconda, poi siglata come intesa transitoria per una anno dalla cooperativa che gestisce la materna, ha ridotto l’importo corrisposto per l’anno 2011/2012 da 552 mila euro a 470.960 euro.

“Per parte mia e del centrosinistra – chiarisce il sindaco – è stata richiamata la necessità di corresponsabilizzare le famiglie nella copertura della differenza di importo con l’introduzione di meccanismi riferiti alla capacità reddituale delle famiglie, così come fa l’Amministrazione per le scuole pubbliche: l’unico strumento nelle mani dell’Ente è quello di stabilire, sulla base dell’ISEE, le quote di partecipazione delle famiglie alla mensa”. Il sindaco ricorda anche che lo Stato, proprio per quanto attiene le materne, riesce a soddisfare solo il 40% dell’utenza potenziale così che la copertura della paritaria “Don Stefano Bianchi” è in parte massiccia a carico del Comune: “Se un difetto c’è, non può che essere individuato nell’ordinamento nazionale, ma fin quando la coperta copriva tutto, nulla ostava alla grande generosità. Ma ora che la coperta è corta, per certi versi molto corta, come spiegare ai nostri cittadini che si usa e si incrementa la fiscalità comunale gravando su tutti a prescindere dall’uso del servizio?”.

Proprio per questo la proposta di convenzione che l’Amministrazione sta studiando ripropone come tetto massimo di contributo i quasi 471 mila euro stabiliti per lo scorso anno. Con questo il Comune adotta un comportamento identico a quello della Regione Lombardia che nel BURL pubblicato il 5 novembre 2012, riguardo alla questione “Assegnazione dei contributi regionali a sostegno delle scuole d’infanzia non statali e non comunali per l’anno scolastico 2011/2012” afferma chiaramente che i contributi “sono definiti per ciascuna sede scolastica in relazione al numero di sezioni, con possibilità di adeguamento (positivo o negativo) proporzionale, in riferimento al rapporto tra domande pervenute e disponibilità di bilancio regionale”. Il buon amministratore del Comune ha il dovere e l’obbligo di valutare in modo serio e responsabile la “disponibilità di bilancio comunale”, perché dell’uso del denaro pubblico ne risponde all’intera cittadinanza, e non solo ad una parte.

Rispetto allo storico è previsto un taglio di circa 80 mila euro: questo tuttavia non porta al raddoppio della retta per le famiglie (è stato calcolato un aumento di circa 30 euro al mese).

“La scelta di un’Amministrazione – ribadisce Maiorano – non può che essere quella di muoversi con equità. E l’equità è anche quella di richiamare le famiglie degli utenti ad una corretta condivisione e partecipazione ai costi nella gestione della paritaria come succede in tutta Italia”.

Ufficio stampa Comune di Buccinasco

 

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PREVENZIONE INCENDI E IMPIANTO IDRICO: FINALMENTE ARRIVA L’ADEGUAMENTO ANCHE PER LA SCUOLA DI PRIMO MAGGIO

Continua lo sforzo dell’Amministrazione per rendere le scuole di Buccinasco più sicure: ora tocca alla scuola primaria “1° Maggio” che aspetta dal 2008 un intervento di adeguamento alle norme anti incendio e potrà contare anche su opere di manutenzione straordinaria all’impianto idrico.

Buccinasco (16 novembre 2012) – Misure ipotizzate ma mai realizzate: è ora di recuperare il tempo perduto e intervenire per rendere le scuole più sicure per gli studenti di Buccinasco. Proprio per questo la Giunta ha previsto, per l’anno 2013, di destinare il massimo della spesa possibile per la sicurezza e la manutenzione delle scuole, compiendo uno sforzo notevole, soprattutto in un momento così difficile per gli Enti locali, su cui continuano a pesare i tagli ai finanziamenti da parte dello Stato.

Dopo alcuni interventi in altre strutture (effettuati la scorsa estate), ora tocca alla scuola primaria di via 1° maggio: già nel 2008 l’Amministrazione precedente aveva approvato uno studio di fattibilità relativo all’adeguamento normativo degli edifici comunali con particolare riguardo alla prevenzione incendi. In seguito sono state effettuate alcune opere, ma mancano le certificazioni: l’Amministrazione Maiorano si impegna dunque ad ottenere il certificato di prevenzione incendi per il plesso scolastico, entro l’anno 2012. E soprattutto ha disposto una spesa di 8.300 euro per consentire le opere di manutenzione straordinaria all’impianto idrico del plesso scolastico.

“Non ci stancheremo di ripeterlo – ha  dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici Rino Pruiti – la sicurezza delle scuole è una nostra priorità, per questo stiamo facendo tutti gli sforzi possibili per destinare a questo capitolo tutti i fondi necessari, anche perché dobbiamo recuperare il tempo perso dall’Amministrazione precedente e dal commissario prefettizio”.

Ufficio stampa Comune di Buccinasco

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UN NUOVO IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE PER LA BIBLIOTECA

I cittadini che frequentano la Cascina Fagnana per leggere e studiare la prossima estate non soffriranno il caldo né avranno freddo nell’inverno alle porte. Dal 26 novembre al 7 dicembre la biblioteca sarà chiusa per i lavori di installazione del nuovo impianto di climatizzazione, grazie ad un finanziamento regionale ottenuto dall’Amministrazione.

Buccinasco (16 novembre 2012) – Un nuovo impianto di climatizzazione per la biblioteca, ecologico, di ultima generazione, finanziato in parte da Regione Lombardia (per un importo di 71mila euro), grazie ad un bando vinto dall’Amministrazione che, in anticipo sui tempi previsti, dà l’avvio ai lavori. Per questo dal 26 novembre al 7 dicembre è in programma la chiusura straordinaria della struttura, in modo da consentire ai tecnici di effettuare i lavori necessari.

Il bando regionale a cui ha partecipato l’Amministrazione di Buccinasco aveva l’obiettivo di incentivare soluzioni innovative e ad elevata efficienza energetica al fine di diminuire la dipendenza da combustibile fossile e valorizzare le risorse energetiche disponibili localmente. Buccinasco ha ottenuto oltre settantamila euro per dotare la biblioteca – frequentata ogni giorno da circa un centinaio di studenti e cittadini – di un impianto di climatizzazione efficiente ed ecologico.

Secondo le indicazioni della Regione, dopo la presentazione del progetto esecutivo (da redigere entro le scorso ottobre), il Comune avrebbe potuto avviare entro 150 giorni dall’approvazione del progetto e prevedere il collaudo entro il 31 dicembre 2013. Il Comune di Buccinasco, invece, ha anticipato i tempi di oltre un anno e restituirà la biblioteca ai cittadini già la seconda settimana di dicembre. D’altra parte i numeri parlano chiaro, il servizio è molto apprezzato (e utilizzato dai cittadini di Buccinasco): ogni giorno gli studenti che scelgono la biblioteca come luogo di studio sono circa una cinquantina e altrettanti sono i prestiti giornalieri di libri e volumi, mentre gli utenti iscritti che ne fanno un uso più saltuario sono circa 6 mila. La biblioteca comunale offre non solo non solo un patrimonio librario in continua e costante espansione – attualmente costituito da oltre 37 mila documenti – ma anche un patrimonio multimediale (film, musica e documenti) e un’emeroteca dotata di poltroncine per la lettura dove è possibile leggere e consultare quattro quotidiani nazionali e circa 40 periodici. Ci sono inoltre tre postazioni Internet, tavoli di lettura, sala bambini/ragazzi, con libri, periodici e posti lettura.

Non va dimenticato che la biblioteca di Buccinasco, inoltre, fa parte del Sistema Bibliotecario del Sud-Ovest  “Fondazione per leggere”, cui appartengono altre 59 biblioteche comunali. Questo comporta la disponibilità per gli utenti di un patrimonio di circa un milione di titoli, fra libri, giornali, cassette CD e DVD, tutti disponibili per il prestito, con prenotazione dalla stessa biblioteca di Buccinasco o direttamente on-line da parte dell’iscritto: nel 2011 Buccinasco ha effettuato 25 mila prestiti.

Ufficio stampa Comune di Buccinasco

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LAMPIONI FINALMENTE ACCESI E BOLLETTE MENO CARE

Dopo una vivace trattativa e qualche polemica, pace fatta con Enel che ha in programma un investimento di 250 mila euro per migliorare l’illuminazione di Buccinasco, consentendo all’Amministrazione un risparmio di 24 mila euro all’anno in bollette.

Buccinasco (13 novembre 2012) – Un risparmio sulla bolletta energetica comunale di 24 mila euro all’anno grazie ad Enel che ha deciso di investire circa 250 mila euro per migliorare l’illuminazione di Buccinasco.

Un successo per l’Amministrazione Maiorano che fin dall’insediamento ha cercato e ottenuto un dialogo con l’azienda fornitrice di energia elettrica che ha già iniziato a sostituire le lampade guaste in zone dove da troppo tempo regnava il buio. A buon diritto i cittadini si lamentavano, tanto da tempestare l’Ufficio tecnico da continue segnalazioni. Proprio per questo il mese scorso, in modo provocatorio, l’assessore ai Lavori Pubblici Rino Pruiti aveva addirittura invitato gli uffici a contestare in tutte le sedi il contratto e addirittura a sospendere i pagamenti. La notizia era rimbalzata sui giornali: “Non si può andare avanti così – aveva dichiarato allora l’assessore –. Per la bolletta energetica comunale spendiamo un’enormità, oltre 500 mila euro senza avere un adeguato servizio”. Proprio in quell’occasione Pruiti prometteva una rivisitazione della convenzione con Enel (di fatto scaduta), per ridurre progressivamente la cifra dovuta dal Comune, se non addirittura il cambio di gestore.

La reazione di Enel è stata pressoché immediata: l’azienda ha contattato il Comune per fissare un incontro che ha avuto un esito più che positivo. E d’altra parte alcuni interventi per l’ammodernamento delle lampade è cominciato sin da maggio 2012, quando si è insediata la nuova Amministrazione.

“Enel ci ha comunicato di aver investito sul nostro Comune circa 250 mila euro – ha spiegato l’assessore – ne prendiamo atto e siamo soddisfatti anche perché ci consentono un risparmio che chiedevamo fin dalla campagna elettorale”.

“Ho apprezzato molto l’immediata disponibilità dell’azienda ad incontrarci e soprattutto ad intervenire subito a riaccendere le lampade spente da mesi”. Da sottolineare anche la maggior sicurezza per i cittadini – con le strade più illuminate la circolazione diventa meno pericolosa – e il risparmio energetico, come Enel stessa ha evidenziato.

Pace fatta dunque tra i due Enti che ora più serenamente potranno tornare al tavolo delle trattative per ripensare la convenzione, nell’ottica di un ulteriore miglioramento dell’illuminazione pubblica ma anche di un risparmio per le casse comunali.

 

Ufficio stampa Comune di Buccinasco

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INCIDENTE NELLA SCUOLA DI VIA MASCHERPA

Buccinasco (6 novembre 2012) – Nel primo pomeriggio di oggi si è verificato un incidente nella scuola primaria Mascherpa: mentre due bambine di dieci anni si trovavano in bagno, la parte superiore di un calorifero (un radiatore tubolare verticale dal quale si è staccato uno dei ganci nella parte superiore) è scivolato sulle bambine, che sono poi state subito portate all’ospedale San Paolo di Milano per i controlli del caso. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia locale e i colleghi dell’Ufficio tecnico che hanno fatto un sopralluogo anche in tutto il resto della struttura verificando che tutti gli altri caloriferi fossero in sicurezza. Del resto da parte della scuola non è arrivata alcuna segnalazionedi problemi e la scorsa estate la stessa struttura è stata oggetto di manutenzione straordinaria da parte del Comune.

Proprio in questi minuti il sindaco Giambattista Maiorano si trova all’ospedale San Paolo: “Sono con le bambine in ospedale e per fortuna ho verificato che non hanno nulla di grave come mi ha confermato la pediatra – spiega il sindaco – solo una delle due ha una piccola escoriazione sulla fronte, per il resto sono ancora spaventate ma credo che già domani rientreranno a scuola“.

Ancora non si conosce esattamente la dinamica dell’incidente, il sindaco attende la relazione dell’Ufficio tecnico e della Polizia locale per poi decidere come intervenire: “Le nostre scuole non presentano problemi strutturali – assicura comunque Maiorano – e proprio la Mascherpa in estate è stata oggetto di manutenzione”.

“La Giunta per il 2013 ha deliberato di prevedere a bilancio il massimo della spesa possibile per la sicurezza e la manutenzione delle scuole”, aggiunge l’assessore ai Lavori pubblici Rino Pruiti.

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NO AL CONSUMO DI SUOLO, RILANCIO DEI BORGHI AGRICOLI, UN NUOVO CENTRO CITTADINO. È LA NUOVA BUCCINASCO

Continua il percorso per l’adozione del nuovo PGT: ieri il sindaco Giambattista Maiorano ha presentato ai cittadini il Documento di Piano, approvato dalla Giunta. Ora tocca di nuovo alla città presentare istanze e contribuire al nuovo disegno della città.

Buccinasco (6 novembre) – Un volto nuovo per Buccinasco, un’identità ad una città immersa nel Parco Agricolo Sud Milano, patrimonio da valorizzare e tutelare anche nell’ottica della Città Metropolitana di cui il nostro territorio farà parte dal primo gennaio 2014.

Prosegue a passi veloci il percorso per l’adozione del nuovo Piano di governo del territorio, che il Consiglio comunale dovrà votare entro la fine dell’anno. Ieri è stato depositato e approvato dalla Giunta il Documento di Piano, che insieme al Piano delle Regole e il Piano dei Servizi, compone il nuovo strumento urbanistico. È toccato poi al sindaco Giambattista Maiorano, insieme all’Ufficio tecnico, presentarlo alla città in un’assemblea pubblica che ha visto la partecipazione di associazioni e cittadini che non hanno disertato un appuntamento importante per capire quale sarà il futuro della città e delle sue eccellenze.

Tre i principi fondamentali che hanno guidato il percorso di questi mesi: “Abbiamo riconfermato le indicazioni contenute nel programma del sindaco – spiega Maiorano – ossia il non consumo di suolo, la contrazione delle volumetrie rispetto ai tentativi precedenti, la valorizzazione della vocazione agricola delle due frazioni di Gudo Gambaredo e Buccinasco Castello e alla tutela del Parco Agricolo Sud Milano”.

“Il percorso, per quanto contratto nei tempi, è stato del tutto trasparente, – continua il sindaco – abbiamo acquisito quanto di positivo era già contenuto nelle precedenti esperienze, oltre ad aver valutato tutte le istanze pervenute anche oltre i termini”.

Sono state riprese le analisi fatte in passato, adeguandole però allo scenario attuale. A partire dal patrimonio abitativo rimasto invenduto e inabitato. Proprio per questo rispetto alle ipotesi degli anni scorsi le volumetrie sono state ridotte del 20% (e di conseguenza anche la previsione di nuovi abitanti che si attesteranno attorno ai 1200-1300). Secondo il principio del non consumo di suolo, in fabbriche dismesse e in disuso, “ambiti di trasformazione”, sono previste sia quote per nuove residenze sia spazi per il commerciale. Alcune si trovano nella zona tra via Resistenza e piazza San Biagio: “Qui abbiamo il sogno di realizzare un centro per la città”, ha affermato Maiorano che non ha mai nascosto il desiderio di contribuire (anche) così a costruire un’identità autentica a Buccinasco, con luoghi di ritrovo e socializzazione.

Nell’ottica della salvaguardia e della valorizzazione del territorio, si è pensato a “corridoi ecologici” (area di via Salieri e zona tra Mulino Bruciato e il confine con Milano) e all’acquisizione di aree di forte interesse naturalistico, come il lago di via Lario e il Battiloca.

Da non dimenticare la vocazione agricola dei borghi di Gudo Gambaredo e Buccinasco Castello, su cui tuttavia pesano un piano di intervento e un piano di recupero (già approvati dalla precedenti Amministrazioni e dal commissario): se il primo, il Parco Sud che ha posto dei vincoli importanti, per il secondo è in corso una trattativa tra l’Amministrazione e gli operatori a cui si è chiesto la rimozione delle cause che hanno originato i ricorsi della Provincia di Milano e di Legambiente oltre ad una possibile contrazione ulteriore delle volumetrie concesse.

Ufficio stampa Comune di Buccinasco

Si rende noto che la bozza del Documento di Piano del Piano di Governo del Territorio del Comune di Buccinasco unitamente alla bozza del Rapporto Ambientale e alla bozza della Sintesi non tecnica sono depositati presso la Segreteria generale sita presso il Comune di Buccinasco, via Roma n. 2, in libera visione fino al 30/11/2012 e pubblicati sul sito istituzionale in allegato.

Chiunque ne abbia interesse, anche per la tutela degli interessi diffusi, può presentare suggerimenti e proposte entro la scadenza del 30/11/2012. Tali osservazioni vanno presentate in forma scritta e dovranno essere indirizzate a:

Comune di Buccinasco
Ufficio di Piano – PGT
Via Roma, 2
20090 Buccinasco (Milano)
e pervenire all’Ufficio Protocollo – Comune di Buccinasco

Clicca qui per leggere l’Avviso di deposito.

I documenti sono presenti sul sito del Comune

Bozza Documento di Piano

Bozza rapporto Ambientale

Bozza Sintesi non tecnica

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UN ALTRO SUCCESSO: “VIVI-SEMPLICE” A BUCCINASCO

Insieme ad altri comuni, l’Amministrazione ha ottenuto un finanziamento regionale per produrre informazione e comunicazione e favorire così la relazione con cittadini e imprese, secondo la logica degli Open Data Buccinasco (2 novembre 2012) – Si chiama VIcino al cittadino-VIcino alle imprese-SEMPLICEmente, ossia “VIVI-SEMPLICE”. È il progetto sovra-comunale finanziato dalla Regione Lombardia che permetterà al Comune di Buccinasco di investire in innovazione tecnologica – praticamente a costo zero – per migliorare la relazione con i cittadini.

Già nel mese di luglio il sindaco Giambattista Maiorano aveva comunicato al Comune di Erba, capofila del progetto, l’adesione di Buccinasco al bando “Lombardia più semplice” promosso dalla Regione e mirato a favorire iniziative di aggregazione e collaborazione tra soggetti politici per il raggiungimento della semplificazione amministrativa e organizzativa. Il bando è stato vinto e sono in arrivo circa 200 mila euro.

“Insieme alle Amministrazioni di Erba, Cinisello Balsamo, Rescaldina, Cardano al Campo e Pogliano Milanese – spiega Rino Pruiti, assessore all’Innovazione tecnologica – realizzeremo un progetto articolato in diverse azioni che ogni Comune svilupperà autonomamente per poi metterle gratuitamente a disposizione degli altri partner”. Il progetto è finalizzato al miglioramento continuo dei processi produttivi della struttura comunale e dei servizi forniti a cittadini e imprese, e di conseguenza a favorire la reciproca relazione in una logica di equità, trasparenza e uniformità di accesso. Tra gli obiettivi, la valorizzazione dei dati in possesso per “produrre informazione e comunicazione”, da veicolare attraverso gli strumenti multicanale di uso ormai comune (portali, mobile, tablet, social media, digital signage, smartphone) e per renderli disponibili all’esterno secondo la logica dell’Open Data.

“La Regione finanzierà il progetto per il 70% – aggiunge l’assessore – noi per il 30%, ma in pratica non peseremo sulle casse comunali, non spenderemo soldi ma metteremo a disposizione le competenze dei nostri dipendenti comunali, che anzi permetteranno una semplificazione della macchina organizzativa del Comune e quindi un risparmio per tutti i cittadini”.

Con Vivi-semplice si intende, per esempio, favorire e semplificare il rapporto con i fornitori, innalzare il livello di fiducia di cittadini e imprese rispetto alla tematica dei tributi, semplificare e rendere efficiente, economica e trasparente la gestione dei documenti e degli atti, ridurre l’accesso agli uffici da parte dei cittadini, attraverso forme on line di consultazione e di autocertificazione intelligente della posizione anagrafica. Sono previsti tavoli permanenti intercomunali e gruppi di lavoro formati da comuni, cittadini, imprese, associazioni, professionisti. Verranno inoltre realizzati sportelli polifunzionali, servizi multicanale e app gratuite. Tutti i Comuni del partenariato hanno già realizzato azioni di semplificazione, (i cui esiti saranno valorizzati): si sono aggregati non perché contigui territorialmente ma perché condividono gli obiettivi e le modalità di approccio del progetto, che sarà realizzato in cooperazione (i tavoli e i gruppi di lavoro intercomunali ne sono la dimostrazione) e in una logica di riuso dei risultati e degli strumenti prodotti. Ogni comune, infatti, si occuperà di un’azione che poi verrà condivisa con gli altri: a Buccinasco in particolare toccherà la “Semplificazione dei processi relativi ai Tributi e conseguente innovazione tecnologica”, a partire dal conseguimento di una banca dati di qualità degli Oggetti Territoriali (immobili) attraverso l’informatizzazione della gestione degli eventi della vita degli stessi in ottica ACI (Anagrafe Comunale degli Immobili). Insieme a tutti gli altri comuni si occuperà anche della “comunicazione multicanale”, con l’attivazione di una “vetrina touch screen” per l’albo pretorio e per la comunicazione di informazioni istituzionali e di pubblica utilità.

Ufficio stampa Comune di Buccinasco

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