Diamo a Buccinasco un’amministrazione finalmente efficiente e trasparente, capace di ascoltare.

trasparenza

di Giambattista Maiorano

Mi chiedo spesso in questi giorni: «ma io che dovrei essere il primo a sapere, non so nulla. Come fanno altri (media e blog locali) a saperne più di me, a diffondere notizie dando strane motivazioni? Chi li informa?» Risposta: mistero!

Non ho avuto difficoltà a comunicare il ricevimento dell’atto che mi comunica il proseguimento di indagine a mio carico. C’è il titolo, i tre articoli che fanno riferimento al reato di corruzione. Non esiste una sola condotta contestata. Chiaro che la Procura si è riservata il compito di approfondire e verificare. All’acquisizione di una notizia di reato c’è l’obbligatorietà dell’azione penale. È una regola che va applicata, a maggior ragione se interessa un pubblico ufficiale qual è il sindaco. La regola è regola. La si può non condividere, ma regola rimane fin tanto in quanto non verrà modificata ed è quindi sacrosanto che esplichi la sua efficacia.

Ho detto chiaramente in Consiglio Comunale che non vedo vittime, meno che mai vedo carnefici. Ciascuno quindi resti tranquillo in paziente attesa. Da quanto emerge, non sembra che tale virtù alberghi ovunque, in particolare in chi ha l’abitudine di infilarti nel tritacarne mediatico per pura e cosciente strumentalità politica. Ci sta, sia chiaro. Non è questo che lamento. La politica, quando è priva di capacità di risposta, ci abitua a questi comportamenti indegni e non c’è nulla che possa evitare il fango. Tutto sta in chi propone rappresentazioni al limite del grottesco consapevole che la moglie non è proprio illibata e con quella di Cesare non è neppure lontana parente.

Chi si propone come alfiere della legalità e della trasparenza, che un giorno sì e l’altro pure, pontifica dal suo scranno, dovrebbe cogliere l’occasione per un’intima riflessione e dirci se non sia più simile a colui che osserva la pagliuzza nell’occhio dell’altro mentre nel suo c’è una trave o se non fa il verso al bue che dice cornuto all’asino.

Capitano strane cose in questo nostro comune. Documenti che fuoriescono illegalmente e che, guarda caso, vengono imbucate nella cassetta postale della persona giusta, sì proprio la sua senza errore, in modo “anonimo”. Ma che dolce amichevole manina …!

Altra stranezza: informazioni, non ancora note al sindaco, dispensate quasi in tempo reale dal sito personale sempre della “persona giusta”. Che sia un “podestà” o forse un veggente, un profeta, uno in grado di leggere nella palla di vetro? Mah, miracolo anche questo! Forse solo l’aiutino di un anonimo telefonista.

Se poi, in virtù della dea trasparenza, quegli stessi documenti non vengono portati e denunciati SUBITO alle autorità di polizia, devo forse pensare che il Cittadino indefesso voglia veramente perseguire obiettivi di legalità, di trasparenza, di etica e di morale? E se poi ancora quegli stessi documenti vengono con lettera accompagnatoria consegnati ad un consigliere comunale di minoranza e da questi in copia ad altri due consiglieri di maggioranza facendo capire che è roba che scotta, cosa devo pensare? Come mai il consigliere di minoranza ha imitato il suo latore? Non poteva egli stesso sporgere immediata denuncia ai carabinieri? I due consiglieri di maggioranza lo hanno fatto subito nella prima mattinata del giorno successivo alla ricezione e dopo che all’una di notte, terminato il consiglio comunale, facendomene partecipe, hanno letto il contenuto della … bomba

Difficile mettere insieme i pezzi, ma proprio per questo, a tutela dell’Amministrazione, io stesso, tramite la polizia locale, ho presentato formale denuncia direttamente alla Procura della Repubblica. Che strade hanno percorso quei documenti? Chi è l’amichevole “anonima” manina? Lascio l’investigazione a chi è preposto. Nessun pregiudizio su nessuno. Resta inteso, ed è un impegno: chiunque possa essere stato, di qualunque piano del palazzo municipale, non potrà passarsela liscia.

Il dato vero non è il contenuto di quei documenti tranquillamente pubblicati e quindi assolutamente leggibili sul sito del predicatore. Il problema è la modalità di acquisizione degli stessi che. Ma di questo si preferisce non far parola. Il destinatario dei documenti non ne parla affatto, non esiste proprio, come se acquisire in forma non legale, ancorché anonima, documenti fosse per lui cosa normale e scontata, quasi ad erigere un monumento all’autore di un atto che, piaccia o meno, configura un reato penale.

Evviva la trasparenza e la legalità di cui ci si ammanta nel bunker di una città che di ideale ha soltanto la bile che trasuda espressa con linguaggio borghesemente felpato e dove la fantasia interpreta una realtà postuma come appare evidente da un articolo tutto marziano pubblicato in data 7 aprile 2013 e nel quale si adombrano accuse non proprio leggere di omissioni all’indirizzo della “gardia sitadina” (polizia locale) per situazioni che si sarebbero verificate dopo esattamente due mesi . Che preveggenza, accipicchia!

Mi spiace che si possa arrivare a tanto. Mi spiace che l’auspicio di ricondurre a normalità i rapporti tra forze politiche resti lettera morta e dove l’avversario deve essere necessariamente il nemico. Mi spiace della creazione di un clima che non fa bene a nessuno e che non fa altro che spingere ancora più gente nell’indifferenza se non nell’antipolitica che conduce a distruggere e non a costruire e che non potrà giovare neppure ai civici di qualunque specie. Mi spiace constatare il tentativo insistente di demolire la fiducia, oltre che nelle istituzioni, anche nelle persone che le rappresentano per il gusto cinico di ritenersi interpreti della verità e rappresentanti esclusivi dei cittadini. Degli stessi, per altro, che, non più di un anno e mezzo fa, maggio 2012, si sono espressi scegliendo la loro amministrazione, riservando ad altri l’amara delusione. Non sarà questa la ragione vera, tuttora non metabolizzata, dei nervi scoperti? Ai posteri l’ardua sentenza.

La vicenda del vice sindaco Pruiti, portata con clamore all’attenzione dell’opinione pubblica, rispetto a quanto è avvenuto con l’illegale uscita di documenti è al confronto una bazzecola. Non che mi sfugga il profilo etico qualora le accuse potessero in qualche modo trasformarsi in certezza. A sopralluogo effettuato non esiste l’abuso paventato. Si possono nutrire dubbi su quanto potrebbe essere accaduto, su tracce che potrebbero ricondurre a un qualcosa forse fatto e poi abbattuto. Tutto al condizionale. Ma tanti dubbi non fanno una prova. Il se e il ma non hanno mai costruito la storia di nessuno. Vedremo comunque gli sviluppi.

Per finire, una cosa mi permetto chiedere al dio della città ideale. Non chiedo di renderci nota la sua dichiarazione dei redditi, chiedo solo di farci conoscere le sue spese elettorali. Imiti chi lo ha fatto e dimostri di essere credibile senza essere politico di “mestiere”, visto comunque che in campo ci è entrato ed a sostegno di chi della e nella politica di mestiere c’è da quando portava i calzoni corti. No è per lui un obbligo; un chiarimento ed un’opportunità però sì.

Curiosità? No, trasparenza, solo trasparenza perché le chiacchiere, alla fine, stanno a zero.

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