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NAVIGLIOINFO: INTERVISTA A GIANNI MAIORANO

di Luigi Salerno  –    NaviglioINFO, marzo 2012
È soddisfatto del risultato delle elezioni primarie?
La soddisfazione maggiore è stata senz’altro il livello di partecipazione degli elettori. In un momento di grave crisi di credibilità della politica e dei partiti, il fatto che 1.067 cittadini decidano di partecipare è segno evidente di una domanda di buona politica. A questa richiesta io voglio rispondere impegnandomi al massimo. E questo non potrà che incidere su prassi e comportamenti di chi sarà eletto e di tutta la mia squadra. C’è poi la soddisfazione personale. Abbiamo avuto primarie vere, competizione vera, risultato prevedibile ma non scontato: con cinque candidati in lizza, visto il valore di ciascuno, non poteva esserci nulla di garantito. Ciò che ha fatto la differenza è probabilmente che mi sono state riconosciute quelle caratteristiche di esperienza e competenza, sobrietà, serietà e prudenza che hanno accompagnato tutta la mia esperienza nell’impegno sociale e politico.

Pensa che, con il 34% dei consensi ottenuti alle primarie, il Partito Democratico possa avere un’effettiva leadership all’interno della coalizione?
Assumere le percentuali delle primarie per misurare il peso delle forze politiche che partecipano è un ragionamento senza senso, proprio dal punto di vista dei numeri. Ciò che conta, come dice sempre il Segretario nazionale del PD, sono le secondarie. Nelle primarie di Milano, per esempio, è noto a tutti che il voto degli elettori del PD si è liberamente spalmato su tutti i candidati, e alle secondarie si è poi visto che cosa è successo. Nelle primarie di coalizione più che l’esito del singolo candidato o partito, ciò che conta è l’impegno sottoscritto: considerare chi vince il candidato di tutti, avesse vinto anche per un solo voto di scarto.
Le primarie di coalizione, quindi, sono un momento di grande apertura, di libertà (soprattutto rispetto all’esito), di serena disponibilità a mettersi veramente in gioco, sono una competizione da cui non si possono e non si devono trarre valutazioni distorcenti e tendenziose.

A proposito di coalizione, lei sa già quali saranno i partiti e i movimenti che ne faranno parte?
Tutte le componenti che hanno partecipato alle primarie più l’Italia dei Valori che aveva partecipato alla stesura del programma, ma non ha concorso all’organizzazione del voto del 29 gennaio in quanto il loro statuto non prevede la partecipazione a primarie.

Pietro Gusmaroli, uno dei suoi sfidanti alle elezioni primarie, entrerà a far parte della lista del Partito Democratico oppure correrà per conto proprio?
Gusmaroli ha mantenuto l’impegno che si era assunto al momento della sua autocandidatura e a partire da lunedì 30 gennaio si è immediatamente messo a completa disposizione del candidato Sindaco del Centrosinistra, della Coalizione e del PD. In tutte le sedi, aveva sempre affermato che, qualora non fosse stato il vincitore, sarebbe tranquillamente rientrato nei ranghi mettendosi a disposizione del PD. Lo ha fatto e di questo non posso che rendergliene atto e merito; questa dimostrazione di coerenza esclude inoltre l’ipotesi che “correrà per conto proprio”. Per quanto riguarda una sua eventuale candidatura in Consiglio Comunale la valutazione è e deve essere esclusivamente del Partito Democratico di Buccinasco.

Si è già fatto un’idea della squadra di governo che presenterà in caso di vittoria?
L’idea ce l’ho, ci ho pensato e ci penso. Mai fatto nomi e non ne farò fino al 20 maggio. Terminata la partita delle elezioni ci metteremo al lavoro. Ho però discusso e delineato con la Coalizione dei profili e dei criteri. Ritengo realisticamente che il Centrosinistra ha tutte le potenzialità per affermarsi nella competizione elettorale, non senza passare però dalla fase di ballottaggio. In questa circostanza potranno verificarsi ulteriori apporti e un allargamento della coalizione sulla base del programma che ci siamo dati. Terrò conto dei punti di vista delle singole forze politiche, alle quali chiedo l’indicazione di una terna, consapevole che non sarà solo questione di appartenenza politica, ma che la squadra non potrà che essere l’esito di un insieme di fattori, dalla competenza alla capacità di fare squadra, dall’equilibrata presenza di genere all’apporto intelligente della società civile e del volontariato, al peso della rappresentanza democratica. Sceglierò i collaboratori in piena libertà con l’obiettivo di rinsaldare e rendere più forte e coesa l’intera coalizione, perché la partita più importante e difficile sarà governare.

Come pensate di intervenire nel quartiere Buccinasco Più, in via Guido Rossa, dove sono presenti materiali tossici?
La vicenda è ancora nelle mani della Magistratura che ritengo non abbia bisogno delle nostre sollecitazioni perché comprende molto bene il bisogno espresso dai cittadini di definire il prima possibile delle responsabilità. Resta intatta la volontà, che ho già espresso, di confermare la costituzione dell’Amministrazione come parte civile in giudizio in modo da premunirsi e garantire la sostenibilità economica delle azioni che si renderanno necessarie a bonificare l’area interessata. È una risposta dovuta al quartiere e a tutta la città. Nei confronti di quanti saranno individuati come responsabili occorre applicare senza deroghe la logica del chi rompe paga.

Rispetto al tema del governo del territorio, cosa intende fare di diverso rispetto ai progetti della passata amministrazione guidata da Cereda?
Durante il percorso di approvazione del PGT Cereda abbiamo fatto le nostre osservazioni, le nostre critiche e le nostre proposte, che non è qui il caso di riprendere. La cosa più importante da rilevare oggi è che bisogna partire da un fatto: gli anni 2006/2007 in cui fu definita la struttura di quel PGT oggi sembrano essere lontani quanto un’era geologica. Dal 2008 a oggi sono accaduti fatti economici e sociali straordinari e problematici, che hanno costretto tutti ad aprire gli occhi. Fatta salva la filosofia di fondo che ha caratterizzato il PGT Carbonera, si tratta di ricalibrare l’intero disegno tenendo conto, per esempio, del consistente patrimonio immobiliare che non trova a tutt’oggi acquirenti. Ma nonostante l’eccesso di offerta, la casa rimane un problema sociale e quindi sarà necessario introdurre nuove proposte di housing sociale, anche per rispondere alla domanda di una classe media sempre più “declassata”. Resta inoltre l’impegno alla difesa e alla tutela del Parco Agricolo Sud Milano, che non è semplice custodia e conservazione dell’esistente ma significa lavorare per valorizzare al massimo e sviluppare la sua specifica vocazione agricola. C’è oggi una ragione in più che lo richiede. Nella logica della città metropolitana, il nostro territorio nel Parco Sud, con le sue peculiarità ambientali a solo 6 chilometri da piazza Duomo, deve diventare un punto di forza dell’intera area vasta milanese, un elemento imprescindibile della qualità della vita e della salute di tutti.

Leggi NaviglioINFO n. 2, marzo 2012 (clicca qui)

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